Tenuta

Tenuta Gran Buel

Un luogo magico. Immerso nella natura.

La famiglia Heiss comincia a produrre il proprio vino nel 2020. Per la loro tenuta non scelgono un luogo a caso, è piuttosto una questione di destino. A monte di Castel Roncolo e Castel Bellermont, vicino a Bolzano, Peter scopre un terreno con maso – Plattner in der Sill – che non riesce a togliersi dalla testa. La proprietà, con oltre 300 anni di storia viticola alle spalle, nel 2016 viene infine messa in vendita. Ed è amore a prima vista. Anche Christine, la moglie di Peter, ne intuisce all’istante le potenzialità: “Sì, questo è il posto giusto”. Riconoscono i segnali, hanno la stessa visione.

È un terreno che racconta la geologia di 280 milioni di anni fa, quando un vulcano plasmò la conca di Bolzano formando le pareti color ruggine che oggi abbracciano la città. Il porfido, così si chiama questa antichissima roccia vulcanica, ha reso il suolo fertile e creato le condizioni ideali per allevare la vite. Ora, dopo un lungo sonno, questo luogo straordinario sta per risvegliarsi. È l’alba della Tenuta Gran Buel.

La nascita

La famiglia Heiss si butta a capofitto nella ristrutturazione del maso. Con entusiasmo e meticolosità, delicatezza e rispetto per quelle antiche mura. Viene costruito anche un nuovo edificio. Il legno locale si accompagna ad altri materiali d’origine naturale, antico e nuovo si mescolano in un equilibrio perfetto. 

Sul ripido pendio che scende dal maso cominciano i lavori per preparare il terreno. Poi, a mano, vengono infine messe a dimora le viti. È un momento storico. Il sogno di una propria tenuta è ora realtà.

Qui abbiamo trovato un luogo di grande energia.
Christine Heiss

Il nome

Fin dall’inizio l’intero paesaggio ha esercitato un fascino irresistibile su Peter e Christine. La vista spettacolare, alberi antichi e maestosi – noci, tigli, castagni e cedri – e il ripido pendio. Ma anche la misteriosa collina, anch’essa parte della proprietà, che si erge sopra il maso: Grandt Bühl, così si chiama ufficialmente al catasto. Il suo punto più alto è raggiungibile dalla tenuta in circa 20 minuti di cammino. 

Proprio lassù, nel fitto del bosco, c’è un luogo di incredibile potenza spirituale. Rocce dislocate a forma di cerchio e, al centro, una sorta di torre. Christine e Peter ne restano ammaliati. È esattamente quel tipo di antica, enigmatica suggestione che la famiglia Heiss vuole far confluire nei propri vini. E così, come per la tenuta, anche il nome viene quasi scelto dal destino: da Grandt Bühl nasce Gran Buel.

La tenuta <br> è l’orgoglio <br> di tutti noi

La tenuta
è l’orgoglio
di tutti noi